Ascolto attivo nella natura

Buongiorno cari lettori e followers di AIM !!

Come di consueto, desideriamo tenervi aggiornati e partecipi del nostro programma di formazione.

Oggi parliamo di “ascolto attivo”: come interpretate questa espressione?

Ascoltare deriva dal latino “auscultare” ovvero sentire con l’orecchio, nel senso di porre l’attenzione alle parole dell’altro utilizzando esclusivamente il senso dell’udito, senza parlare.

Banale, direte. In realtà mettere in pratica tutto ciò non è cosi semplice come appare in teoria. E noi lo abbiamo sperimentato durante una passeggiata, a coppie, lungo il Ruial di San Tomè a Dardago di Budoia: ognuno aveva a disposizione 15 muniti di tempo  per esporre un argomento al suo compagno di camminata, il quale doveva ascoltare passivamente, senza parlate; e viceversa.

Il risultato? Variegato: dal dialogo confidenziale, ad uno scambio di sensazioni, alla condivisione di una medesima esperienza.

Ascoltare è il primo passo per rendere efficace una conversazione in quanto pone l’interlocutore in primo piano dandogli dunque la possibilità di aprirsi e di cercare un aiuto, un sostegno, una soluzione.

A volte abbiamo solo bisogno di essere ascoltati: donare il proprio tempo agli altri è il regalo più grande e potente che si possa offrire..e ricevere!

Dedichiamo del tempo ad ascoltare coloro i quali ci circondano (un familiare, un amico, un collega…) perché attraverso un dialogo aperto sarà più facile comprendersi, aiutarsi, confrontarsi, apprendere.

Aperto, però, da entrambe le parti: chi ascolta, con sensibilità; chi parla, con spontaneità.

Testo a cura di Francesca De Fiorido